ISTRUZIONI ADDESTRAMENTI ESTERNI


 

Specificando che la FISMM (FEDERAZIONE ITALIANA SCUOLE MARZIALI MULTIDISCIPLINARI) e conseguentemente l’AIMKS (ASSOCIAZIONE ITALIANA MARZIALE KENJITSU SHU HA RI), la quale coordinerà direttamente sia le Preparazioni straordinarie sia le Specifiche, operano lo studio e la ricerca marziale applicata, di tecniche, di metodi, di formazione e informazione; la formazione, l’orientamento e l’incremento sportivo, personale e scolastico; l’orientamento di formatori e operatori nell’area dell’attività marziale. Poiché leAssociazioni F.I.S.M.M. ed A.I.M.K.S. sono Enti di fatto, quindi senza alcun scopo di lucro, le quote conferite dai singoli associati (Soci Fruitori, Soci Fruitori Esterni e Benevolenti) vanno a costituire un fondo comune. Gli articoli di riferimento del Codice civile sono il 36, 37, 38 CC nonché le indicazioni previste dalla L.266/91 recante disposizione per le organizzazioni di volontariato, o i disposti del D.Lgs. del 4 dicembre 1997, n.460 che introduce la categoria di Organizzazione non lucrativa di utilità sociale (Onlus).  

Non sedetevi accanto all'arroganza ma preoccupatevi di giacere con la quiete. (M. Zannolfi)

Si rende noto che il richiedente di qualsivoglia preparazione straordinaria o specifica dovrà dichiarare d’essere a conoscenza delle conseguenze, anche fisiche, che potrebbero derivare dalla frequentazione dell’addestramento marziale e d’accettarle (ex articolo 24 C.P.). Tale dichiarazione, già integrata nel modulo di domanda che si trova allegata, è espressamente finalizzata ad esonerare la FISMM, le sue consociate e i conduttori, d’ogni responsabilità civile e penale. Per usufruire delle Preparazioni Straordinarie e Specifiche occorre aver compiuto la maggiore età. Tuttavia, straordinariamente, potranno essere prese in considerazione domande riguardanti minorenni che hanno una adeguata preparazione, o una spiccata predisposizione marziale, e comunque non inferiori ad anni 16 (sedici). Tutte le richieste saranno seguite da un incontro cognitivo. Nel caso d’accettazione e d’iscrizione di minore, occorrerà una dichiarazione dell'avente diritto nella quale esprimerà d’essere a conoscenza, di quanto prevede l’art. 50 del C.P. (Consenso dell'avente diritto).  Si porta inoltre a conoscenza che gli Addestramenti straordinari si baseranno rigorosamente su tecniche con armi disciplinate dal KHS ovvero: Escrima, Bokken, Shinai, Coltello, Bastone Medio, Katana e Naginata nonché delle tecniche complementari di lotta e percussione . I marzialisti, o le persone qualificate, potranno utilizzare, negli Addestramenti straordinari, le due armi prescelte per le previste tesi d’esame oppure l’arma in dotazione personale. Di seguito s’indica la possibilità di visionare i vari programmi d’Addestramenti Straordinari, per coloro i quali non possono partecipare alla ordinaria preparazione marziale in “Sala d’Armi” o marzialisti per i quali si procederà ad una ponderata selezione.



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Testo tratto dalla circolare del 2 luglio 2003

 

[...] Come ci si comporta davanti ad un problema?
Il Buon Guerriero sarà riflessivo quando il suo nemico si presenterà distante e diretto al suo sopraggiungere. Alla presenza dovrà agire in modo pacato. Se il suo comportamento sarà equivocato, spiegherà immediatamente le sue intenzioni per non far nascere fraintendimenti, senza per questo interrompere le delicate attenzioni nei riguardi del suo interlocutore.
E se percepiamo dell'ostilità? Se veniamo aggrediti?
Contrariamente, se nei suoi confronti sarà usato un modo d'agire irrispettoso, sino a quando il suo "confine" non sarà varcato, rimarrà vigile e sereno.
Quando e se verrà attuata un'aggressione, muterà questa sua mitezza nel boato che precede l'uragano, ed egli dovrà muovere il suo corpo in inatteso modo. Non potendo fare altrimenti, il Buon Guerriero, dovrà agire con tutta l'energia di cui dispone sulle zone che danno facoltà e vita al suo avversario.
Come deve muoversi prima del combattimento?
Egli sarà sempre parsimonioso nei gesti, calmo nella voce e sereno nello sguardo affinché i suoi avversari vedano in lui i simboli del flessuoso salice, della pioggia che pervade e dell'indecifrabile lago.
Come ci si comporta presagendo un'aggressione?
Il Buon Guerriero dovrà disporsi come gli è stato insegnato a comportarsi come i seguenti animali: il falco, l'oca, la pantera, il serpente. Sarà tenuto a valutare i profili della scimmia ubriaca, del pulcino, della gatta e del cane morente. Dovrà inoltre tenere presente i tre simboli che indicano lo spirito dell'antagonista; la Falena, il Leone e il Rinoceronte.
Ovverosia?
Ti parlerò dei primi quattro simboli: con il falco egli risparmierà le forze, sino a quando il rapace non unirà le ali per essere veloce nella scesa, quindi lo colpirà sul lato del suo rostro, muovendosi in direzione opposta a quella del suo volo. Con l'oca rimarrà attento a non farsi distrarre dall'agitare delle ali e dalla confusione. Se occorrerà colpirla, egli lo farà in modo diretto al capo, accanto all'occhio, al becco o all'ala in movimento. Alla pantera dovrà carpire l'istante, divenendo artefice
del contro primo movimento. Il felino dovrà essere colpito appena sotto l'arto, nel fianco del respiro. Ogni colpo dovrà essere seguito da tre grandi percussioni: alla sutura sagittale, al naso e alla zona temporale. Presterà attenzione, poiché dovrà muoversi in direzione del suo artiglio e lasciare che esso scivoli verso la posizione in cui prima si trovava. Col serpente recupererà la distanza, e inizierà sempre un nuovo moto, ritrovandosi in diversa posizione. Solitamente questa basta ad interrompere il suo attacco. Se ciò non sarà avvenuto il Buon Guerriero si trasformerà in mangusta e preferirà la zona della rachide e della glottide. Continuerà le tecniche come col felino.
E quando tutto è terminato?
Il Buon Guerriero dovrà esercitarsi a lungo e costantemente per essere in grado di ritrovare in qualunque istante la condizione di "Pacata Quiete". Questo stato di grazia potrà essere raggiunto, esclusivamente, attraverso una condotta corretta sia sul piano etico sia formale.



Testo tratto dalla circolare del 30 marzo 2003

[...] Desidero che sappiate che chi come voi, s'addestra all'Arte della Spada, deve tenere conto di tre figure animali: falena, leone e rinoceronte. Esse ben rappresentano lo spirito d'un vostro antagonista. La "falena" è l'emblema d'un combattente senza sufficiente preparazione marziale. Quando vi muoverete per eseguire una tecnica che prevede delle sue reazioni di parata o movimento, egli sbilancerà il vostro attacco comportandosi come la falena fa col fuoco. Si dirigerà, attrattone inesorabilmente, verso il filo della vostra lama, riducendo la distanza occorrente per eseguire correttamente il movimento d'armi. Questo movimento insensato potrebbe incrinare il vostro tecnicismo basato sulle logiche reazioni d'uscita dell'avversario. Il "leone" rappresenta un guerriero dallo spirito fiero e combattivo. I suoi movimenti v'indicheranno la Scuola d'Armi di provenienza. I suoi movimenti saranno equilibrati e dovrete usare molta cautela al fine di non trovarvi in situazioni di svantaggio. Alternerà sapientemente sia azioni di forza sia azioni di pura tecnica corrispondendo i vostri movimenti d'attacco e difesa. Egli v'apparirà il più facile da contrastare poiché sarà il più simile a voi.
Il "rinoceronte" raffigura lo spirito folle del guerriero. La sua azione tenderà ad un attacco contrario alla vostra logica. Egli è colui il quale, tiene in considerazione solo la sua azione e non il danno lesivo che potrebbe derivargli. In questa figura trovano riflesso guerrieri di natura estremista, ebbri, disperati e pazzi.
Ciò che avete avuto com'esperienza didattica, il 28 marzo 2003, nel combattimento con le diverse rappresentanze della Scuola d'Armi ...omissis..., attiene alla terza figura animale: il rinoceronte. Essi hanno una formazione mentale, che nella realtà marziale da strada, ben si presta alla logica d'armi di guerrieri "rinoceronte" ovvero: estremisti, ebbri, disperati e pazzi. La loro attitudine al combattimento protetto, non li porta alla considerazione di subire un danno lesivo importante. Infatti, gli allievi della ...omissis..., nelle loro azioni temerarie, ben poco si curarono di mettere in atto reazioni difensive. La sicurezza, datagli dalla protezione durante il combattimento, è nemica della corretta forma mentis da me, a voi, trasmessa.
Con queste protezioni ci si allena non si combatte; esse debbono servire ad abituare mano e cervello ad essere pronti, non solo al "controllo del colpo", ma anche nel portare a termine l'azione marziale sul corpo antagonista in caso di combattimento reale.
Quest'evento didattico, proficuo in ogni modo, vi ha dato la possibilità di "osservare" un comportamento difficile da riprodurre in una Sala d'Armi unilaterale, quanto viene adottato in azioni disperate o sotto l'effetto di sostanze alteranti l'inibizione.
Non attribuite mai al vostro avversario una condotta logica. Imparate ad attendervi pazzia, veemenza e insensatezza da ogni vostro avversario.
Questo è ciò che abbiamo potuto apprendere e su questo mediteremo.


M° Michele Zannolfi

FONDATORE DEL KHS MARTIAL ART 1982