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L A V I A D E L T H E
Le connessioni del tè con il buddhismo, soprattutto con e in tazze piuttosto piccole, mentre gli altri ricorrevano
lo Zen, sono molteplici e non è un caso che siano stati i alle mug, tazza in ceramica comune, più capiente e
monaci i primi ad interessarsi attivamente a questa senza sottotazza.
bevanda. Il tè con il suo tipico gusto lievemente Il consumo in Gran Bretagna è cresciuto moltissimo
amarognolo che rasserena e chiarifica, ben si adattava tanto che si può parlare del tè come bevanda nazionale
allo spirito austero della vita monastica.
inglese, consumata varie volte al giorno e in miscele di
Il Sado, la via del tè, nella sua sobrietà rappresentava diverse qualità, più forte al mattino detta English
quella costante ricerca della semplificazione che è tipica Breakfast e più leggera al pomeriggio (Traditional
dello Zen e dallo Zen mutuava il suo peculiare senso Afternoon).
estetico, propriamente quella sensuale consapevolezza Le più famose ed antiche marche che importano e
del Vuoto espressa dal concetto di Wabi.
producono le miscele (blend) sono la Twinings e la
Il Chanoyu si diffuse a partire dal XV secolo grazie ad Fortnum and Mason's, entrambe con sede a Londra.
altri monaci zen che lo adattarono ai gusti giapponesi e Altre marche famose inglesi sono la Lipton, la Whittard e
progressivamente fecero di esso una forma artistica e la Harrods.
nel contempo furono iniziatori di varie scuole, alcune
delle quali ancora oggi fiorenti. Etimologia e derivazioni
in altre lingue.
La parola "tè" deriva dalla resa tê (pronuncia tei) del
carattere cinese 茶 nel dialetto min meridionale diffuso
nel sud del Fujian e a Taiwan.
Il termine thé, utilizzato a volte nella forma scritta, è
invece non corretto in italiano, e quindi da evitare, in
quanto si tratta di un francesismo.
Nella Cina l'uso del tè risale al III secolo, inizialmente
presso le prime comunità monastiche buddhiste, quindi
presso i cinesi convertiti al buddhismo, infine diffuso in
tutta la società.
Il tè fu conosciuto dai Portoghesi, che nel XVI secolo
esplorarono il Giappone, e di qui fu importato in Europa
dalla Compagnia Olandese delle Indie Orientali. Qui
ebbe un immediato successo: divenne dapprima
popolare in Francia ed in Olanda, poi (forse intorno al
1650) ebbe diffusione anche in Gran Bretagna.
Alexandre Dumas padre disse che fu nel 1666, sotto il
regno di Luigi XIV, che il tè, dopo una opposizione non
meno viva di quella sostenuta nei confronti del caffè,
s'introdusse in Francia.
In seguito entrò nelle consolidate tradizioni inglesi. I
ricchi e gli aristocratici lo sorbivano da porcellane cinesi
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