Page 18 - TESI DI RICCARDO ZANNOLFI
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coloro che non custodivano con accortezza il fuoco nella propria casa, poteva far
                  torturare  i  servi  negligenti  e  catturare  i  fuggitivi  per  ricondurli  ai  padroni.  Aveva

                  facoltà di intervento circa la proprietà e l’uso delle acque, poteva emettere sentenze

                  per furti perpetrati nelle terme dove i vigili avevano compiti di polizia. Tra i Praefectus

                  Vigilum  troviamo  Cornelius  Laco,  Decrius  Calpurnianus,  Laelianus,  Annaeus
                  Serenus, Gaius Ofonius Tigellinus, Quinto Nevio Cordo Sutorio Macro, Tito Furio

                  Vittorino, Marco Basseo Rufo, Papirio Dionisio, Gaio Flavio Plauziano, Publio Elio

                  Apollinare,  Faltonio  Restituziano,  Lucio  Petronio  Tauro  Volusiano,  Giulio

                  Placidiano,  Aviano  Massimilano,  Giulio  Antioco,  Postumio  Isidoro,  Rupilio
                  Pisoniano e Flavio Massimo.



                  Nella gerarchia seguiva il subpraefectus, coadiuvante nel comando generale, poi i tribuni

                  vigilum  (i  dirigenti)  a  capo  delle  sette  coorti  della  città  di  Roma.  Il  secutor  (il
                  funzionario direttivo) faceva le veci del tribuno. I centuriones (gli istruttori direttivi)

                  comandavano le centurie, ognuna delle quali comprendeva  sottufficiali, graduati e

                  soldati:  principales  e  milites.  L’optio  era  il  sottufficiale  che  sostituiva  il  centurione
                  durante  le  sue  assenze.  I  sottufficiali,  secondo  l’incarico,  si  qualificavano

                  diversamente. I codicillarii o tesserarii facevano prendere visione ai militi degli ordini

                  impartiti; il vexillarius era il porta insegne, l’alfiere; il victimarius era il preposto al rito

                  ed ai sacrifici (il cappellano); i bucinatores erano i trombettieri. I commentariores erano i

                  graduati  addetti  alla  segreteria  del  prefetto  (l’ufficio  affari  generali),  che  tenevano
                  aggiornato il diario del Corpo; alle dirette dipendenze dei più alti gradi vi erano pure

                  i beneficiarii che potevano ricoprire mansioni diverse.

                  Ogni  coorte  aveva  a  disposizione  quattro  medici,  indice  del  pericolo  insito  nella
                  professione e dell’elevato numero di incidenti durante il lavoro.

                  Vi erano poi i vigili specializzati: i siphonarii, addetti alle pompe; gli aquarii, addetti

                  alle prese d’acqua per la parte della professione antincendi, mentre per le mansioni

                  più  specificatamente  di  pubblica  sicurezza  vi  erano  i  carcerarii,  addetti  alla
                  sorveglianza  delle  carceri;  gli  horrearii  comandati  alla  sorveglianza  dei  magazzini

                  viveri dello Stato e dei privati; i balnearii addetti alla vigilanza ai bagni pubblici; i





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