Page 25 - TESI DI RICCARDO ZANNOLFI
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Il 13 luglio 1814 furono promulgate le Regie Patenti, che segnarono la nascita dei

                  Carabinieri. Le patenti costituivano un atto ufficiale con il quale si dava formalmente

                  il via a progetti di particolare rilievo per lo Stato. Il documento era composto da 16

                  articoli, preceduti da un preambolo, nel quale si spiegavano gli obiettivi del decreto.
                  In questi termini, l’obiettivo, veniva così illustrato:



                           «Per ricondurre, e assicurare viemaggiormente il buon ordine, e la pubblica
                           tranquillità,  che  le  passate  disgustose  vicende  hanno  non  poco  turbata  a
                           danno  de’  buoni  e  fedeli  Sudditi  Nostri,  abbiamo  riconosciuto  essere

                           necessario  di  porre  in  esecuzione  tutti  que’  mezzi,  che  possono  essere
                           confacenti per iscoprire, e sottoporre al rigor delle Leggi i malviventi, e male
                           intenzionati, e prevenire le perniciose conseguenze, che da  soggetti di simil

                           sorta, infesti sempre alla Società derivare ne possono a danno de’ privati, e
                           dello  Stato.  Abbiamo  già  a  questo  fine  date  le  Nostre  disposizioni  per
                           istabilire una Direzione generale di buon Governo specialmente incaricata di

                           vegliare  alla  conservazione  della  pubblica,  e  privata  sicurezza  e  andare
                           all’incontro  di  que’  disordini,  che  potrebbero  intorbidarla.  E  per  avere  con
                           una  forza  ben  distribuita  i  mezzi  più  pronti  e  adattati  onde  pervenire  allo

                           scopo,  abbiamo  pure  ordinata  la  formazione,  che  si  sta  compiendo,  di  un
                           Corpo  di  Militari  distinti  col  nome  di  Corpo  de’  Carabinieri  Reali,  e  colle
                           speciali prerogative, attribuzioni, ed incumbenze analoghe al fine che Ci siamo

                           proposti per sempre più contribuire alla maggior felicità dello Stato, che non
                           può  andare  disgiunta  dalla  protezione,  e  difesa  de’  buoni  e  fedeli  Sudditi
                           Nostri, e dalla punizione de’ rei».




                  Vittorio Emanuele I volle ai vertici del Corpo dei Carabinieri Reali uomini di grande

                  preparazione e di assoluta fedeltà.

                  Il  Generale  Capo  d’Armata  Arnaldo  Ferrara,  riferendosi  a  Vittorio  Emanuele
                  racconta:









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